Trattamento del Morbo di Parkinson
Trattamento del morbo di Parkinson
Premessa
Il Morbo di Parkinson ha come causa il calo significativo della produzione di dopamina per una primaria degenerazione di neuroni posti in un’area centrale del cervello e deputati al controllo del movimento.
Il Parkinsonismo, pur avendo cause diverse dalla primaria degenerazione neuronale è anch’esso correlato per lo più ad una ridotto livello della dopamina.
Il neurotrasmettitore dopamina, oltre al controllo del movimento, riveste un ruolo essenziale anche su altri numerosi versanti neurologici. Per semplificare: memoria, apprendimento, umore, tono della voce, deglutizione, vista, motilità intestinale, minzione, termoregolazione, regolazione della pressione arteriosa.
Le alterazioni di tali ambiti possono essere variamente evidenti a seconda dello stadio della malattia che ha decorso evolutivo ed invalidante, con una velocità di progressione molto variabile.
Il Morbo di Parkinson in Italia ha una incidenza del 2% per le persone over 65 anni, maschi>femmine.
Formazione
Da qualche anno ho deciso di intraprendere un percorso di studi per acquisire competenze aggiornate, in linea con le evidenze scientifiche per il trattamento dei malati:
- Corso di approfondimento sul Parkinson per laureati in Scienze Motorie – Fresco Parkinson Institute / European Parkinson Training Center – Boario Terme (BS), 2021
- Corso di perfezionamento in Programmi di esercizio fisico per la malattia di Parkinson – Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento, Università di Verona, con tirocinio pratico con frequenza obbligatoria a cadenza settimanale della durata complessiva di 6 mesi concluso con superamento dell’esame finale, 2022.
- Corso Il Fisiatra nella Malattia di Parkinson – Fresco Parkinson Institute – formazione a distanza, 2022
- “Parkinson’s and physical activity & exercise” – Knowing Parkinson’s – Parkinson’s Disease Society of the United Kingdom – formazione a distanza, gennaio 2023

Trattamento
– trattamento farmacologico che mira alla integrazione della carenza dopaminica, (competenza medica)
– supporto farmacologico e psicologico per affrontare la depressione, (competenza medica e/o psicologica)
– educazione nutrizionale
– esercizio fisico
Esercizio fisico nelle fasi non avanzate della malattia
Esercizio fisico specifico
– vigoroso
– cognitivo
– continuativo
Perché?
In accordo con le numerose evidenze scientifiche l’esercizio fisico specifico aiuta a:
– Prevenire l’inattività fisica e la paura di muoversi e di cadere
– Rallentare la progressione della malattia
– Migliorare la deambulazione, forza ed equilibrio, e quindi la qualità della vita.
Con l’obiettivo di agire su:
– camminata
– postura
– alzarsi dalla sedia
– girarsi nel letto
– equilibrio
– blocchi motori (freezing)
– flessibilità e rilassamento muscolare
– ragionamento e memoria
– tono dell’umore
La mia proposta di intervento
Attività fisica specifica con sedute individuali o di gruppo ( durata 45 minuti – 1 ora) più volte la settimana.
Dove?
- in palestra
- a domicilio
- all’aperto
- da remoto.
Come?
- Preliminare colloquio informativo con il malato, caregiver e/o parente, mirato a informare sullo scopo, la modalità, e gli obiettivi
- Insegnamento nel nordic walking, per migliorare la camminata e l’ampiezza dei movimenti degli arti superiori e inferiori
- Insegnamento di esercizi di equilibrio statico e dinamico, per ridurre il rischio di caduta
- Insegnamento di esercizi di forza e posturali
- Istruzione dei malati alla prosecuzione dell’attività motoria in autonomia a domicilio, con insegnamento di semplici esercizi da eseguire a casa propria in sicurezza, eventualmente con l’affiancamento di caregiver o parente opportunamente formato.
Esempio di esercizio di coordinazione motoria utilizzabile nelle fasi iniziali della malattia:


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